Il botulismo alimentare si contrae attraverso l’ingestione di alimenti contaminati dalla tossina butulinica prodotta dal batterio Clostridium botulinum.
A rischio sono sia i prodotti industriali, che le preparazioni casalinghe. Gli alimenti in causa sono soprattutto quelli conservati in scatola e le conserve, perché le spore sopravvivono alla sterilizzazione, se non effettuata correttamente, e trovano le condizioni ideali per trasformarsi nella forma vegetativa (cioè anaerobiosi, pH tra 4.6 e 9 e una temperatura tra i 18 e i 25°C).
Gli alimenti che non facilitano lo sviluppo del botulino sono le conserve naturalmente acide o acidificabili, come la salsa di pomodoro e sottaceti, oppure preparate sottraendo acqua (con l’aggiunta di zucchero o sale), come le marmellata e le confetture, i capperi, le acciughe e le olive sotto sale o in salamoia
Tra le preparazioni alimentari più frequentemente soggette alla contaminazione da parte del Clostridium botulinum, invece, rientrano le conserve non acide e quelle che non possono essere stabilizzate attraverso l’aggiunta di alte concentrazioni di zucchero o sale. Fanno parte di questa categoria le preparazioni di carne e di tonno in olio o al naturale, le verdure sott’olio, gli oli aromatizzati, i vegetali lessati e non ben lavati, le salse non acide ricche di olio (come il pesto).
Per essere sicuri, questo tipo di prodotti alimentari deve essere sottoposto ad un trattamento di sterilizzazione che distrugge tutte le forme microbiche e le spore. La semplice bollitura casalinga non è dunque sufficiente: per ottenere conserve davvero sicure occorrerebbero 8-10 ore di trattamento. Attenzione dunque alle ricette che indicano come sufficiente una bollitura del prodotto per una decina di minuti; questa, infatti, può rendere inoffensiva la tossina botulinica che è termosensibile, ma non disattiva le spore. Inoltre, il processo stimola la germinazione delle spore ed elimina l’aria, favorendo l’instaurarsi dell’anaerobiosi (cioè la mancanza di ossigeno), quindi lo sviluppo del botulino
È una malattia pericolosa e potenzialmente letale ma, se diagnosticata e trattata tempestivamente, è completamente reversibile. L’esposizione al botulino si manifesta in maniera subdola, dal momento che i primi sintomi possono essere difficili da riconoscere. Poche ore dopo l’ingestione tossina possono verificarsi disturbi gastrointestinali, quali nausea,vomito.
Non appena compaiono i primi sintomi, è opportuno rivolgersi al proprio medico o al Pronto soccorso; se possibile, è meglio portare con sé anche il residuo della conserva consumata da sottoporre ad analisi.
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